La più grande novità, presentata al Google Cloud Next ’19 di San Francisco, è Anthos: una piattaforma ibrida e multi-cloud completamente nuova.
Durante l’evento, il Vice President of Engineering di Google Eyal Manor ha dichiarato che “l’80% dei workloads non sono ancora in cloud. Le aziende hanno il timore di rimanere bloccati investendo tutto su un singolo cloud. Ma la realtà è che gestire più piattaforme senza un piano strategico è molto complesso e rischioso”
Da oggi, Anthos permetterà di eseguire le applicazioni ovunque e in tutta semplicità e sicurezza, su hardware esistente, mantenendo così gli investimenti, o su cloud concorrenti come AWS e Microsoft Azure, il tutto con un’unica interfaccia in grado di far dialogare tra loro i cloud senza dover effettuare alcuna modifica.
Sfruttando le API open source, Anthos ti permetterà di modernizzare le tue applicazioni on-permise o nel cloud e renderà più facile svilupparne di nuove. Con l’utilizzo dei servizi Kubernetes gestiti da Google riceverai in automatico tutti gli aggiornamenti.
“Ti consente di scrivere una volta e di eseguire i tuoi lavori ovunque”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Google Sundar Pichai, citando un vecchio slogan di Sun Microsystems.
Con l’occasione, è stata anche annunciata la versione beta di Anthos Migrate; una funzionalità che permetterà la migrazione automatica di macchine virtuali, da locali o altri cloud, direttamente nei container Kubernetes.