Cosa fai se domani mattina i tuoi sistemi sono bloccati da un attacco informatico?
È una domanda che molte aziende si fanno… troppo tardi. La verità è semplice: gli incidenti accadono. E spesso colpiscono proprio le realtà più piccole, quelle che pensano “tanto non tocca a me”.
Ma se succede, è fondamentale sapere già cosa fare, chi chiamare e come reagire. È qui che entra in gioco un piano di Incident Response.
Cos’è (davvero) un piano di Incident Response?
È il tuo piano B, il salvagente che ti permette di reagire con prontezza in caso di emergenza IT. Non serve che sia complicato. Serve che sia chiaro, pratico e condiviso con chi lavora con te.
In pratica, definisce:
- Chi si occupa di cosa se c’è un attacco
- Come si contengono i danni
- In che modo si riportano i sistemi online
- A chi si comunica cosa (internamente e verso l’esterno)
Perché ti serve, anche se sei una PMI
- Per evitare che un problema tecnico si trasformi in un disastro
- Per ridurre al minimo tempi di fermo e perdita di dati
- Per dimostrare di essere compliant, anche verso clienti e normative
- Per proteggere la reputazione del tuo brand
- Per imparare e rafforzare la tua sicurezza nel tempo
Da dove si inizia?
Non serve reinventare la ruota. Ti bastano 5 elementi:
- Un team responsabile, anche piccolo, ma con ruoli chiari
- Una procedura di base: cosa fare nei primi 15 minuti
- Backup testati, e non solo “teorici”
- Una comunicazione trasparente, interna e con i clienti
- Una revisione post-incidente: per non ripetere gli stessi errori