È il Cloud Computing a guidare il processo di trasformazione digitale nelle aziende italiane. Sempre più imprese – non solo le grandi ma anche le PMI – stanno scegliendo la nuvola per ottimizzare le risorse IT e incrementare la competitività dell’organizzazione. La conferma arriva dai numeri, con il mercato del Cloud capace di espandersi di anno in anno e sempre più velocemente.
Eppure, la migrazione non è immediata. Come riporta Google in un White Paper dal titolo “Managing Change in the Cloud”, le sfide da affrontare sono difficili e necessitano di una programmazione solida.
Quando si parla di passare al Cloud, l’errore compiuto da molte aziende è il considerare solamente il cambiamento tecnologico che questo impone. In realtà, la prima trasformazione è culturale e riguarda i nuclei più radicati e profondi dell’organizzazione, quei paradigmi essenziali e costitutivi espressi da coloro i quali rappresentano l’azienda stessa: le persone.
È a partire dagli individui, suggerisce Google, che dovrebbe prendere avvio ogni processo di adozione al Cloud. Al contrario, nella maggior parte dei casi i risultati si valutano esclusivamente sulle tecnologie e sui processi, senza prendere in esame la risposta dei collaboratori. Un assurdo, questo, se si tiene conto che i vantaggi apportati dalla nuvola riguardano in primo luogo l’efficienza e la produttività dei lavoratori e, di riflesso, dell’impresa.